Obiettivi: da SMART a SMART-ER
Come definire un obiettivo per raggiungerlo? Oggi parleremo proprio di questo.
Quante volte ti sei ritrovat* a stilare una lista di obiettivi da raggiungere e puntualmente a constatare che il semplice elenco puntato non ti aveva portat* da nessuna parte, se non a un forte senso di smarrimento e frustrazione? Prima di conoscere queste regole capitava molto spesso anche a me.
La spiegazione a tutto questo è molto semplice: non avevi definito degli obiettivi in realtà, ma semplicemente avevi stilato una lista (un po’ come facciamo con la lista della spesa se ci pensi) senza una definizione concreta che ponesse le giuste basi per raggiungerli davvero. Ma non ti preoccupare, nulla è perduto! 🙂
In questo articolo, ti fornirò una serie di informazioni utili per supportati a definire meglio i tuoi obiettivi. Cercherò di illustrarti quali step seguire affinché tu possa definire un obiettivo che sia realistico e raggiungibile, pianificando passo dopo passo tutte le azioni necessarie e contribuendo ad eliminare così quel fastidioso senso di smarrimento e di frustrazione in cui a volte ci si può ritrovare.
Dal metodo SMART al metodo SMART-ER: 7 regole chiave per definire un obiettivo
Prima di illustrarti il metodo SMART- ER, metodologia molto diffusa nell’ambito del Coaching per supportare i/ le Clienti/ Coachee nella definizione dei propri obiettivi, voglio raccontarti di uno dei più noti modelli di management da cui il metodo SMART (e SMART-ER) traggono le proprie origini: il modello (o meglio sistema per la gestione degli obiettivi) “Management by objectives” (MBO) ideato dall’economista Peter Drucker nel 1954 e illustrato nel suo libro “The Practice of Management”, da cui di fatto trae origine successivamente l’acronimo SMART.
Il Management by Objectives (MBO) introduceva di fatto per la prima volta all’interno delle organizzazioni il concetto di valutazione delle performance sulla base degli obiettivi raggiunti e quindi dei risultati conseguiti, e non sulla base delle competenze dei soggetti (un cambio di paradigma che ancora oggi molte aziende faticano a far proprio).
Per essere idonei e adatti ad un efficace Management by Objectives, gli obiettivi devono avere delle caratteristiche ben precise, ovvero devono essere SMART.

L’acronimo SMART, in particolare, stabilisce che un obiettivo deve essere:
- SPECIFIC (specifico)
- MEASURABLE (misurabile)
- ACHIEVABLE (raggiungibile)
- REALISTIC & RELEVANT(realistico e importante)
- TIMELY (con una scadenza nel tempo).
Soltanto se caratterizzati da questi cinque elementi possiamo parlare di obiettivi reali e concreti, e quindi raggiungibili.
Ma vediamo come definire un obiettivo sulla base di queste cinque caratteristiche, supportandoci con degli esempi pratici.
1. “S” COME “SPECIFIC”
Se non è specifico, chiaro, preciso, non è davvero un obiettivo da raggiungere.
“Voglio fatturare tanto” non è un obiettivo da raggiungere.
“A partire da gennaio 2023, voglio fatturare € 100.000 al mese vendendo online scarpe di tela, in Italia e Spagna, per fa crescere il mio business nel settore delle calzature” lo è un po’ di più.
Quindi porsi le giuste domande (come, ad esempio: che obiettivo voglio raggiungere, perché voglio raggiungerlo, perché per me è così importante, quali risorse sono necessarie per il raggiungimento dello stesso), ti permetterà di definire in maniera ben precisa il tuo obiettivo.
Può esserti molto utile a tal fine rispondere alle 5W: What, Why, Who, Where, Which.
2. “M” COME “MEASUREABLE”
L’obiettivo è misurabile?
Avere un obiettivo in mente senza avere definito quali sono i parametri che ci permetteranno di capire se è stato davvero raggiunto è come non averlo. In questo caso, la domanda principale da porsi è: come farò a sapere di aver raggiunto il mio obiettivo?
Nell’esempio riportato sopra, il fatturato sarà l’indicatore che mi permetterà di capire se sto andando nella giusta direzione o no.
3. “A” COME “ACHIEVABLE”
Si tratta di un obiettivo raggiungibile?
Porsi obiettivi troppo sfidanti o, al contrario, semplici, potrebbe essere controproducente e creare insoddisfazione o peggio frustrazione. Le domande da porti saranno: quali sono le risorse che mi permetteranno di raggiungere questo obiettivo? È un obiettivo conseguibile in funzione delle mie risorse, capacità e abilità? È il momento giusto per intraprendere la strada che mi porterà al conseguimento di questo traguardo?
Avere ben in mente quali sono le sfide e le complessità ti permetterà di comprendere quanto il tuo obiettivo è realistico e di conseguenza raggiungibile.
4. “R” COME “RELEVANT” & “REALISTIC”
Quanto è reale e importante per te il raggiungimento di questo obiettivo? E per la tua azienda e/o le persone che ti stanno vicino e ti supportano? È opportuno per te investire in questo momento le tue risorse e il tuo tempo in questo progetto/ attività?
Domandarsi quanto è realistico e importante il nostro obiettivo ci permette di definire le giuste priorità. Se non è importante, molto probabilmente non sarà una tua priorità. Tutto ciò che non è prioritario è distrazione, come insegna Warren Buffett.
5. “T” COME “TIMELY”
In quanto tempo desideri raggiungere questo obiettivo? Entro quando desideri raggiungerlo davvero?
Per rendere un obiettivo smart, diventa quindi necessario stabilire le tempistiche di realizzazione, stabilire una deadline entro la quale ti aspetti di realizzare quanto definito e pianificato.
A questo punto ti starai chiedendo, cosa aggiunge in più il metodo SMART-ER?
Il metodo SMART-ER, non è altro che un’estensione del primo metodo. Rispetto al primo, aggiunge una serie di elementi (che derivano dalla programmazione neuro-linguistica) che fanno si che l’obiettivo che intendiamo raggiungere sia un obiettivo ben formato, ovvero:
- privo di negazioni linguistiche;
- valutabile sensorialmente (risponde alle domande: cosa senti, provi? Che profumi associ all’obiettivo raggiunto?);
- sotto il controllo di chi intende raggiungerlo (il tuo);
- non impatta negativamente il presente (cosa accadrà se non lo raggiungi? Cosa accadrà invece se lo raggiungi? Quale vantaggio preservi non raggiungendo l’obiettivo?);
- ecologico.
Ritornando, pertanto, al nostro acronimo iniziale “SMART”, possiamo dire che si tratta di un obiettivo arricchito fondamentalmente di due nuovi elementi: la E e la R. Ma scopriamo un po’ di più…
6. “E” COME “ECOLOGICAL”
Si tratta di un obiettivo allineato ai tuoi valori e alla persona che sei?
Domande utili potrebbero essere: ti riconosci davvero in quest’obiettivo? Cosa cambierà nella tua vita a obiettivo raggiunto? E in quella delle persone a te care? Si tratta di un obiettivo allineato ai tuoi valori e al tuo modo di essere?
7. “R” COME “RECORDED”
L’obiettivo deve essere registrato, ovvero scritto nero su bianco in maniera chiara (evitando negazioni linguistiche) e contenere tutte le informazioni funzionali al suo raggiungimento. Registrare l’obiettivo in maniera positiva, ti permetterà di avere maggiore focus sulle azioni da intraprendere, perché oltre al risultato stai proiettando anche le emozioni che proverai ad obiettivo raggiunto.
Ecco quindi il nostro obiettivo iniziale (“Voglio fatturare tanto”) smarterizzato secondo il metodo SMART-ER:
“Oggi, 30 giugno 2023, ho fatturato € 600.000 nel primo semestre dell’anno vendendo online scarpe di tela, in Italia e in Spagna. Tutto ciò mi rende felice, soddisfatt* e ripagat* per tutti i sacrifici e gli sforzi fatti per far crescere il mio business nel settore delle calzature. Sono davvero motivat* e determinat* ad andare avanti così e raggiungere questi risultati di mese in mese. Sono davvero entusiasta.”
Cosa ne pensi? Ti è più chiaro adesso come definire un obiettivo?
BATTUTE FINALI
Spero che questo articolo ti abbia fornito tutti gli strumenti necessari per facilitarti nella definizione e pianificazione dei tuoi obiettivi e possa supportarti ai fini del loro raggiungimento.
Se hai difficoltà a definire in maniera concreta i tuoi obiettivi e vorresti essere supportat* da una Coach professionista, visita la pagina del mio sito per scoprire i miei percorsi individuali e di team, dedicati in particolar modo all’empowerment, allo sviluppo di carriera e alla leadership femminile, e aziendali (individuali e di team), dedicati all’empowerment individuale e allo sviluppo organizzativo, per favorire ambienti di lavoro di qualità, orientati al benessere delle persone.
Alla prossima,
Rosy